Dal C.P.A.E.: uno sguardo al futuro

Martedì 14 febbraio l’intera comunità parrocchiale e civile di Borgo San Giacomo è stata invitata alla presentazione della Comunità Energetica Rinnovabile.
Suor Italina Parente e Michele Brescianini dell’ufficio di pastorale sociale della Diocesi di Brescia, hanno presentato in maniera sintetica e esaustiva le motivazioni per le quali una comunità cristiana è chiamata a pensare a questa proposta.


Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile (CER)?
In sostanza, si tratta di una “associazione/cooperativa” di cittadini privati, ma anche enti e imprese, che intendono divenire dei “prosumer” (produttori di energia che in primo luogo autoconsumano azzerando i costi in bolletta e vendendo poi in rete le eccedenze). In maniera ancora più semplice si tratta di un gruppo di cittadini che si mettono insieme per produrre e consumare energia da fonti rinnovabili, (pannelli fotovoltaici, geotermico, eolico) così da rendersi autonomi dall’acquisto di energia da altri produttori, evitando di cadere nella giostra dei costi che ben abbiamo conosciuto in questi ultimi anni. Tale “associazione/cooperativa” rientra nell’ambito nel no-profit, quindi reinveste il proprio utile a beneficio della comunità. Si ha così uno sviluppo Solidale della Comunità Energetica.

Ma perchè si dovrebbe costituire una Comunità Energetica Rinnovabile?
Vi sono diverse motivazioni sia nell’ambito ecologico sia nell’ambito etico e infine nell’ambito socio-religioso. L’Italia, come sappiamo, sta avviando ora un processo di ammodernamento chiamato “transizione ecologica” che consiste nel progressivo abbandono delle fonti fossili (petrolio, gas, carbone) per ottenere l’energia. Questo processo è urgente sia perchè i danni all’ecosistema (cambiamento climatico) seppur irreparabili, si possono perlomeno contenere per il futuro della vita umana sulla terra, sia perchè tali fonti sono oggetto di compravendita e i paesi produttori speculano fortemente a danno di chi li deve per forza acquisire. La costituzione delle CER permetterebbe di aiutare lo stato italiano a portare avanti la transizione. Nell’ambito etico la costituzione di una CER porta le persone a confrontarsi, a vivere una socialità maggiore perchè, come ci ha insegnato il periodo buio del Covid, solo insieme e dandosi una mano si esce dai momenti difficili. Infine per una comunità cristiana, una parrocchia è l’occasione per tornare a prendersi cura del creato, della comunità. In altre parole è l’occasione per tornare a fare comunità e a vivere da fratelli, dopo che l’individualismo ha allontanato le persone dalla fede. È un modo concreto per vivere il vangelo oggi.

Ed economicamente sono sostenibili?
L’aspetto economico è di certo rilevante, anche se non può essere considerato l’elemento discriminante. Tuttavia, in aiuto alla costituzione delle CER, stanno arrivando finanziamenti da diverse fonti: Europa, Stato, Regioni, Fondazioni e Banche. In altre parole le CER sono possibili senza dover investire eccessivamente dei propri beni. Tuttavia non possiamo considerarle una fonte di guadagno privato, perché siamo di fronte ad un investimento che va a beneficio della società e non delle tasche dell’individuo. Proprio qui sta un punto fondamentale del futuro del mondo e dell’umanità: una economia del profitto non è più possibile senza rischiare di auto-distruggersi, è necessario pensare a forme diverse di economia, basate sulla condivisione, sul benessere di vita, sulla diffusione della ricchezza a beneficio della collettività.

A questo punto cosa ci potrebbe fermare?
Diversi sono i dubbi che le persone convenute hanno posto o che sono scaturite dopo questo incontro. Il cammino non sarà breve e semplice anche se vuole essere intenso, perché ad una comunità cristiana non può non stare a cuore il futuro dei propri figli, la comunione e il dialogo che allontanano la violenza e, soprattutto, il vangelo vissuto davvero.
Il cammino continua… con lo sguardo al futuro!

Venerdì 14 aprile si terrà il secondo incontro, alle ore 20.45, nel salone dell’oratorio. Seguiranno testimonianze di cittadini che nelle loro comunità hanno già intrapreso questa strada.

Per salvare l’evento sul cellulare come promemoria clicca QUI

Il parroco e il CPAE
(dal Bollettino Parrocchiale di Febbraio-Marzo 2023)

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