In epoca medievale, nell’antico funndus gavianus, toponimo indicante una zona ricca di acqua, in località Gabiano, ebbe origine un castello con un luogo di accoglienza per i viandanti al fianco di una chiesa dedicata a S. Giacomo, dipendente dalla pieve di Oriano. Da questa chiesa primitiva, assorbendo un beneficio dedicato a S. Genesio, santo invocato contro l’epilessia, nel sec. XV ebbe origine l’attuale parrocchia di Borgo S. Giacomo, denominazione assunta dalla località di Gabiano dal 1863. Le tappe principali della parrocchia sui possono ricondurre anzitutto alla costruzione di diversi edifici religiosi: la parrocchiale di S. Giacomo (1594), S. Rocco (1520), S. Genesio, (1400), l’Immacolata del castello (1716). A questi è da aggiungere il “sagrato”, costruito nel 1777 nei pressi della parrocchiale come cimitero, ma ben presto abbandonato per la costruzione del nuovo cimitero a S. Genesio. Inoltre, nel 1704, accanto alla parrocchiale, venne costruita la torre campanaria.
La presenza poi dei Martinengo come feudatari del luogo a partire dal ’400 fino alla fine del ’700, ebbe i suoi riflessi a cominciare dall’affidamento della parrocchia a membri della nobile famiglia. Dal 1473 al 1576 i parroci gabianesi appartennero infatti alla martinenga gens.
Tra i religiosi locali, vanno ricordati il gesuita padre Gianpaolo Carletti (1598-1647), don Faustino Piscioli (1727-1778), autore del manoscritto Istoria di Gabiano, con un’ampia cronaca della vita di Gabiano di metà ’700, don Bartolomeo Martinelli (1741-1793), autore di stampe con vedute settecentesche del paese, don Filippo Ferrari (1655-1727), fondatore di una scuola pubblica e di una biblioteca, don Domenico Colombo (1749-1813), letterato, padre Francesco Spinoni, architetto e professore di teologia nel convento di S. Giuseppe a Brescia, autore nel 1698 del disegno della torre campanaria, i parroci don Nicola Pietrobelli (1791-1870), fondatore dell’istituto di beneficienza Opera Pia Pietrobelli, don Serafino Saleri (1833-1920) e mons. Luigi Bodini (1877-1959), attivi nell’ambito del movimento sociale cattolico, madre Caterina Gatta, canossiana (1831-194), fondatrice della casa delle canossiane presenti in parrocchia per quasi tutto il ’900.
Tra le tradizioni religiose locali, è da ricordare l’offerta annuale delle Tavolette, legata a un voto pubblico in ringraziamento per l’intervento delle anime del Purgatorio a difesa del paese dalle truppe francesi nel 1701 durante la guerra di successione spagnola.
A partire dalla metà del ’600 il parroco ha il titolo di “arciprete”, mentre nel corso della sua storia la parrocchia è stata sede di vicaria foranea.