Prosegue con successo la stagione dei restauri per la Parrocchia di Borgo San Giacomo e a trarne beneficio è ancora una volta l’archivio parrocchiale, articolato tesoro documentale e librario d’indiscutibile importanza, imprescindibile punto di riferimento per storici e ricercatori data l’unicità e la notevole estensione, sia temporale che quantitativa, dei suoi scritti. Uno scrigno capace di farci ripercorrere quasi sei secoli di storia della nostra comunità gabianese restituendoci nomi, legami, curiosità e spaccati di vita, oltre che di fede, di cui nulla avremmo saputo senza il supporto di questi preziosi manoscritti.
Lo scorso 13 aprile la Dott.ssa Perugini Chiara, stimata restauratrice bresciana esperta nel recupero di manufatti cartacei, insieme alla collaboratrice Dott.ssa Francesca Toscani si è infatti recata presso lo studio del Parroco, dove attualmente gli antichi volumi sono custoditi, per il ritiro e il conseguente trasporto nel proprio laboratorio di restauro, sito in Brescia, di ben 13 tomi.
Questo a seguito della conferma definitiva, pervenutaci pochi giorni prima da parte della Soprintendenza Archivistica della Regione Lombardia, dell’autorizzazione a procedere e del riconoscimento di un finanziamento a fondo perduto di ben € 17.600,00 a copertura delle spese di restauro, Iva esclusa. Secondo quanto riferitoci dalla Dott.ssa Perugini, benché la situazione sia indiscutibilmente critica, i restauri dovrebbero concludersi entro il termine della stagione estiva. Fatto questo che fa ben sperare circa l’organizzazione in autunno di una serata a tema in occasione della quale presentare alla comunità gabianese il progetto, le tecniche di restauro impiegate e, ovviamente, i manoscritti veri e propri.
Tra i volumi coinvolti si annoverano tre registri dei battesimi riguardanti un arco temporale che va dal 1820 al 1847, a cui si sommano cinque registri dei defunti dal 1816 al 1900, quattro registri dei matrimoni dal 1745 al 1906 e un interessante Registro dei conti del XVIII secolo della Congregazione dell’Immacolata Concezione di Gabiano. I suddetti volumi sono stati selezionati, dopo attente valutazioni, seguendo un criterio di tipo emergenziale che ha privilegiato quelli caratterizzati da un più marcato e preoccupante deterioramento.
Dopo quasi sessant’anni di spostamenti di sede, pessima conservazione ed affidamento in custodia a tanto maldestri quanto deleteri individui, di alcuni di essi risultava addirittura impossibile ad oggi la consultazione, pena l’irreparabile danneggiamento delle pagine interne, se non addirittura la loro disgregazione. Le rilegature degli stessi risultavano nella quasi totalità dei casi gravemente compromesse o distrutte. Stesso discorso vale per le antiche coperte e i dorsi in pergamena o carta marmorizzata, gravemente danneggiati dall’acqua e dalle muffe (danni questi ultimi legati molto probabilmente al periodo di totale abbandono e grave spoliazione che ha interessato il nostro archivio a cavallo degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, mentre si trovava depositato alla mercé di vandali, topi ed agenti atmosferici presso gli ambienti dell’ex Schola Cantorum di fianco alla Chiesa dell’Immacolata). In tempi più che recenti altri significativi ed onerosi danni, perpetrati da parte di qualche “maldestro” volontario, sono stati causati sia dall’applicazione di scotch su dorsi e coperte, sia dalla scrittura di nuove diciture con pennarello indelebile sugli stessi.
È facile dunque comprendere la complessità dei lavori di restauro che seguiranno nei prossimi mesi e, conseguentemente, l’elevato costo che essi comportano. Si tratta comunque del secondo intervento di restauro ad interessare l’archivio parrocchiale: lo scorso autunno infatti, per chi tra i lettori non se lo ricordasse o non ne fosse stato direttamente o indirettamente informato, si erano chiusi i lavori riguardanti il primo stralcio dei restauri, sempre autorizzati e finanziati su nostro progetto dalla citata Soprintendenza Archivistica Lombarda, per un ammontare di € 5.980,00, Iva esclusa. In quest’occasione erano stati 5 i volumi restaurati, tra cui le celeberrime e preziose Memorie di Don Faustino Piscioli, da poco recuperate dopo anni di misteriosa latitanza.
Vigoroso è stato il plauso alla nostra iniziativa espresso dal Sovrintendente Dott. Fabrizio Levati, il quale non ha mancato di esprimerlo anche pubblicamente in occasione della serata organizzata lo scorso novembre per la presentazione del suddetto primo intervento di restauro. Egli, oltre ad elogiare i progetti della nostra parrocchia per la loro qualità e serietà, si è impegnato a sostenerci, progettualmente ed economicamente a nome della Soprintendenza, per portare avanti un potenziale piano pluriennale di restauro finalizzato al recupero complessivo, alla classificazione e, possibilmente, alla digitalizzazione del nostro archivio parrocchiale: questo nell’ottica futura di favorirne ed estenderne la consultazione a
un pubblico sempre più ampio, salvaguardando contemporaneamente i registri e garantendone la conservazione ottimale.
Questo risultato non nascondo essere fonte di grande soddisfazione per chi scrive e gli altri fautori di questa piccola rinascita, ovvero Don Fausto e l’immancabile Micheli Angelo: questa infatti è la dimostrazione che, quando i progetti vengono predisposti con cura e competenza, gli aiuti economici e i riconoscimenti delle Istituzioni Pubbliche non mancano ad arrivare.
Ovviamente non potevamo perdere tempo neppure in questo frangente. A tal proposito è già stato commissionato alla medesima Dott.ssa Perugini un terzo progetto di restauro, attualmente in fase di stesura, con il quale si prevede il prossimo anno (previa autorizzazione e riconoscimento dei fondi necessari) il possibile recupero di altri 18 volumi. Un ulteriore tassello tanto importante quanto ambizioso per il nostro archivio, nella speranza che questa strategia progettuale possa diventare un virtuoso esempio da estendere con successo ad altri beni artistici facenti capo alla nostra parrocchia, tra le più
ricche in questi termini nella bassa bresciana.
Questo tuttavia nella consapevolezza che il contributo economico della comunità gabianese rimane, ieri come oggi, fondamentale per sostenere il recupero e/o la manutenzione di questo importante patrimonio artistico, laddove i bandi e i finanziamenti pubblici non possono arrivare. Poiché è nostro dovere, tanto di fedeli quanto di gabianesi, preservare quanto realizzato con tanti sacrifici da chi ci ha preceduto e tramandarlo a chi ci succederà, affinché tanto la bellezza quanto la memoria non periscano sotto il peso dell’inesorabile scorrere del tempo.
Venturini Giorgio
(dal Bollettino Parrocchiale di Giugno 2023)